La musica è emozioni, è arte, è raggiungere e far vibrare corde profonde, è spiritualità. A Palazzo Reale di Napoli - dal 20 marzo al 6 luglio 2025 - si celebra tutto questo con l'inedita esposizione "Pino Daniele. Spiritual" , un tributo speciale al grande PINO DANIELE a 70 anni dalla sua nascita e a 10 anni dalla sua prematura scomparsa.
Un ampio progetto culturale che rievoca le origini del mondo artistico di Pino Daniele, la sua dimensione trascendente e il suo lascito socio-culturale. Per la prima volta, la storia di uno degli artisti più amati della musica italiana viene raccontata attraverso un ricco mosaico di contenuti audiovisivi, pubblici e privati, materiali d’autore e amatoriali, documenti inediti, oggetti personali e strumenti che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo. Ogni elemento esposto è una tessera che contribuisce a delineare il ritratto di un artista e di un uomo, la cui eredità va ben oltre la musica.
Pino Daniele. Spiritual non è solo il titolo dell'esposizione, ma piuttosto è un concetto che racchiude l’essenza più profonda di un poeta contemporaneo, il cui viaggio musicale e umano ha saputo attraversare confini geografici e culturali, fondendo tradizioni diverse in un’armonia unica.
Installazioni scenografiche, “tante rarità” concesse per l’occasione dalla Fondazione Pino Daniele e materiali originali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intera esperienza musicale ed umana dell’artista: un percorso che nasce da una dichiarazione di Pino Daniele, “La musica esprime socialità”, dunque l’obiettivo principale della mostra è anche quello di perseguire il suo impegno a stimolare l’animo delle persone, portarle a guardarsi dentro e a dare una valenza alle proprie azioni.
Pino Daniele era un essere “spirituale” per la sua attitudine a dare un significato profondo alle sue azioni. Spiritual è anche la forte connessione con il blues, un genere musicale che affonda le sue radici nella musica spirituale africana. Questa connessione si manifesta in vari modi nelle sue opere: nella struttura musicale, nelle tematiche, nell’espressività emotiva e nell’improvvisazione, elemento chiave sia nella musica spiritual africana, sia nel blues, che in quella di Pino che componeva ed improvvisava con istintività e per farlo si dedicava ad una profonda ricerca musicale ed una disciplina sul suo strumento, la chitarra. La sua arte ha sempre dialogato con Napoli, una città che è al tempo stesso radice e orizzonte, specchio di un’identità complessa e universale. Pino è stato espressione vivente di questa città-mondo, intrecciando la tradizione partenopea con linguaggi contemporanei e dando voce a un patrimonio culturale che attraversa i secoli e i confini.