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Enrico Coveri e gli intramontabili anni 80


Promossa dalla Camera di Commercio di Prato, con il contributo della Regione Toscana, apre la mostra Coveri Story. Da Prato al Made in Italy, curata da Martina Corgnati, Luigi Salvioli e Ugo Volli: l'esposizione racconta l’avventura di Enrico Coveri, cominciata proprio nel capoluogo toscano quarant’anni fa e presenta abiti originali, bozzetti, storyboard delle sfilate (questo un assoluto inedito per il pubblico), fotografie, video delle sfilate, fino alle numerosissime copertine che le riviste hanno dedicato alle sue creazioni.



Una sezione specifica documenta il suo amore per l’arte contemporanea con una preziosa selezione di opere. Il materiale è stato messo a disposizione dalla maison Enrico Coveri.  
Il percorso è concepito per ripercorrere i principali momenti della carriera di Enrico Coveri e del suo marchio - da qui il sottotitolo della mostra Da Prato al Made in Italy – partendo dalla fine degli anni Settanta quando la moda italiana, per merito di  un piccolo numero di geniali artisti e imprenditori (Armani, Coveri, Versace, Mandelli, Missoni) si afferma in tutto il mondo.

Proprio in quegli anni bui, anche grazie a Enrico Coveri la moda diventa il motore della ripresa e la mostra documenterà il contesto e le peculiarità del territorio in cui lo stilista sviluppa il suo talento: la tradizione di qualità e di efficienza dell'industria tessile di Prato e della Toscana, con straordinari artigiani della pelle, della paglia, del feltro, ma anche con moderne tecnologie industriali.

Nasce lo “stile Coveri”, con caratteristiche che rendono inconfondibili i suoi prodotti anche nel ricchissimo ambiente della moda del suo momento; la sua peculiarità è l'allegria, il piacere di vivere, il gioco; il suo target comprende tutta la famiglia, uomo donna bambino, che viene spesso fatta sfilare tutta assieme; la sua creatività si estende a tutte le occasioni della vita, dalla gran sera alla spiaggia.
Il simbolo più evidente di questo stile Coveri sono le paillettes, copertura mobile, brillante e festosa che di solito è usata per gli accessori e che il giovane stilista applica volentieri a tutte le sue creazioni. Ancor oggi, al pari del colore, le paillettes sono riconosciute come elemento distintivo della maison, al punto che si può affermare che queste stanno a Coveri come le catene a Chanel.
E poi la scelta di giovanissime, bellissime e ancora sconosciute modelle come Naomi Campbell e Claudia Schiffer, e di grandi fotografi come Bill King e Oliviero Toscani per i suoi cataloghi; Enrico Coveri dialoga con i migliori artisti contemporanei e riesce a conquistarsi fra i suoi clienti e testimonial, grandi star della cultura, della mondanità e dello spettacolo.
La sua creatività lo porta, primo tra gli stilisti, a cercare di ampliare la produzione, sia disegnando, accanto a quella principale, altre linee di moda (Sportwear, Jeans, Junior, Enrico Coveri Baby, Premiers Jours, You Young), sia estendendo la griffe a prodotti diversi: dagli oggetti per il design della casa al make up, dagli accessori alle pellicce colorate, ai profumi, tra i quali il famoso Paillettes.
 


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