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La danza del mondo


Quante volte ci siamo persi per poi ritrovarci tra le pagine di un libro? Quante volte ancora lo faremo? Viaggi e libri sono da sempre un binomio perfetto è come se l'uno completasse l'altro, perché entrambi sinonimo di evasione e scoperta.

Da maggio nelle librerie, LA DANZA DEL MONDO di Maria Pia Ammirati, è il racconto di una fuga che poi diventa un viaggio alla scoperta di se stessi, una “discesa” non solo nel profondo Sud di un'Italia ancora intatta, ma una discesa metaforica negli “abissi” di una giovane donna, come tante, che decide di perdersi per poi ritrovarsi!


 


Linda ha trent’anni e la sua vita è bloccata. È divisa tra un marito sposato senza grandi slanci e il fuoco di un amore clandestino che troppo in fretta ha perso calore. È stretta in una quotidianità borghese, in una vita sterile, nella finzione di un’esistenza che obbliga ad anestetizzare le domande, i tormenti, gli “astratti furori”. E, improvvisamente, dopo un aborto spontaneo e una furiosa lite con il marito, decide di lasciare tutto. Per abbandonarsi al richiamo di un Sud oscuro, mitico, ancestrale.

Non lascia nessuna notizia di sé, getta via telefonino, carte di credito, documenti, e parte verso la Calabria e la Sicilia. Ancora non sa cosa c’è dietro a questa “discesa”, dietro al suo bisogno di perdersi, all’impulso di degradarsi, di toccare con mano la sporca e vitale sostanza del mondo. Ma da questa fuga, che presto diventa un viaggio profondo, una sfida con se stessa, nascono incontri sorprendenti – storie di dolore, di solitudine, di violenza, d’inaspettata dolcezza.

Linda affronterà il freddo, la fame, la paura e conoscerà la solitudine. Ma, al tempo stesso, troverà solidarietà e ascolto dove non avrebbe mai pensato. Fino all’approdo nella Palermo caotica e incantatrice che fa da sfondo a questa storia di amori senz’amore, di maternità e paternità che si sfiorano. Lontana dal conforto narcotizzante della modernità quotidiana, Linda scoprirà la sua anima segreta nel cuore di una terra dove sopravvive intatto, sia pure in agonia, un selvaggio melodramma senza lacrime e senza retorica. Nel Sud ritroverà l’impulso vitale primigenio che feconda, scuote, ferisce, umilia, ma che lascia sfiniti di verità in un mare di luce abbagliante.

Con piglio asciutto, nervoso, a tratti crudele, Maria Pia Ammirati ha scritto il romanzo di un’orgogliosa libertà, di una vertigine incontrollabile che trascina lì dove hanno origine tutti i grovigli. La fuga di Linda si trasforma in un’esperienza esemplare, che ci ricorda la più antica e indimenticabile delle lezioni: per ritrovarsi, prima, bisogna perdersi.

Buona lettura e buon viaggio!

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