Cloches anni Venti, forme classiche rivisitate, baschi alla Greta Garbo e volumi azzardati alla Schiaparelli; ma anche modelli semplici e arditi realizzati con materiali poveri del tempo di guerra; e ancora
toques, calotte fiorite, piume e velette anni Cinquanta,
ballon di pelliccia e cappelli a larga tesa di fine anni Sessanta: ecco alcuni esempi degli 80
cappelli in mostra per
Chapeau, Madame!
Il percorso espositivo presso la
Sala Tessuti di
Palazzo Madama a
Torino -dal 26 marzo 2014 al 1° marzo 2015- illustra la varietà delle forme di
cappelli amate nell’arco di cinquant’anni e la loro storia. Da complemento abituale del vestire della signora del XIX secolo, ad accessorio indispensabile per le donne di ogni classe sociale nel Novecento, fino agli anni Venti, quando il
cappello segue da vicino il mutamento, con la libertà e la fantasia consentite dalla sua funzione puramente estetica, della donna e delle mode. Presi in prestito dalla collezione del Liceo Artistico Musicale “A. Passoni” di Torino, i
cappelli sono un inno allo stile delle signore torinesi, note per l’eleganza aggiornata sul gusto internazionale. Donne che si servono da modisterie di alto livello come Vassallo e David, acquistano a Parigi presso le case più prestigiose: Caroline Reboux, Maria Guy e la Maison Lewis. Tutte le signore sono invitate a partecipare indossando un cappello, fascinator -piccolo cappello/decorazione stravagante- oppure con un’acconciatura.
Tra le iniziative collaterali molto interessante è il progetto
Storie di moda. I mestieri della moda a Torino 1860-1960, grazie alla collaborazione del pubblico, mira a creare un archivio di comunità sulle sartorie, le modisterie e le calzolerie torinesi. Accanto a
Cerchi Alla Testa, il workshop a cura dell’architetto/artista
Paola Galfione Barozzo, che si è tenuto il 23 marzo, durante il quale ognuno ha potuto tagliare, cucire, comporre ed elaborare il proprio
cerchio alla testa, sotto la guida dell’artista.