di
Andrea Vittoria Giovannini
È uscito ieri, in tutta Italia, il nuovo lavoro di Matteo B Bianchi presentato a Milano nella libreria Verso, un luogo accogliente dove ha raccontato alla stampa e al pubblico quest’ultima opera che molto si distanzia dalle sue precedenti produzioni scritte. Esordisce infatti con
Generations of love nel 1999 per Baldini & Castaldi, che diventa un must have in tutte le librerie LGBT d’Italia, approda poi alla TV come autore di programmi di largo successo come
Victor Victoria arrivando ad
X Factor fino a
E poi c’è Cattelan.
Mentre pedalo verso le colonne di San Lorenzo non faccio che chiedermi: Come si arriva a scrivere un libro in cui una delle protagoniste è la Madonna, e non la Ciccone? Arrivo in anticipo rispetto all’incontro fissato con la stampa, mi siedo all’esterno e spulcio le e-mail quando mi accorgo che siamo seduti l’uno accanto all’altra. Non posso non approfittarne per chiederlo direttamente a lui:
“Io sono la persona meno spirituale che conosca quindi espormi in questo campo è un vero azzardo. L’idea mi era rimasta in testa da molto tempo e ho pensato fosse buona, in genere non prendo mai appunti per ricordarmi di soggetti che mi vengono in mente: se rimangono lì dopo molto tempo allora sono buoni e quindi mi metto a scrivere. È un libro che sento molto mio e che, onestamente, potevo scrivere solo io, sia in positivo che in negativo”.
Mi piace molto l’idea dell’amicizia raccontata tra due personaggi, uno umano e uno divino giocata però su pilastri che ci accomunano:
“L’assunto del libro è ovviamente un fatto incredibile, di un’amicizia improbabile. Maria chiede a Betty, la protagonista del libro, di esserle amica per nessun motivo in particolare, vuole vedere come vivono le ragazze di oggi, conoscerne le banalità, come si vestono, cosa ascoltano. In qualche modo una Maria Osservatrice, non compie miracoli da commedia per strappare una risata. Mi divertono molto invece i momenti in cui si confrontano su temi più importanti come Facebook o gli alieni o mentre vanno da HnM e la Madonna esce con indosso un paio di jeans della nuova collezione”.
Il libro non è un insieme di luoghi comuni fatto di scene irriverenti, non è una love story, non è un racconto spirituale. È forse un escamotage narrativo per mettere uno specchio di fronte alla quotidianità delle nostre vite, a volte banali, a volte ripetitive, a volte poco intense. Uno spunto di riflessione per mettere più attenzione in quei momenti in cui capita di lasciarsi vivere dalla vita piuttosto che prenderla in mano e condurla dove noi vogliamo. Betty non stravolge la sua esistenza dopo questa apparizione, insomma…non si fa suora! Ma a chi legge può dare spunti per osservare la propria vita e magari trasformarla in qualcosa di interessante da raccontare nel caso in cui la Madonna apparisse di nuovo.