di
Andrea Vittoria Giovannini
L’evento internazionale più importante dedicato alla pelletteria e all’accessorio moda mostra le sue carte al tavolo da gioco in cui tutti vorrebbero essere ora: quello della Milano XL, della Milano delle sfilate e delle fiere di settore condensate in una manciata di giorni. Una Milano che punta a rimarcare il suo ruolo indiscusso di capitale della moda della manifattura e della filiera di qualità, accanto c’è l’arte come nuovo punto di contatto con la città e una vera finestra parlante a un pubblico sempre più vasto, con ‘tanti cari saluti’ a New York e Parigi!
Per bocca di
Riccardo Braccialini, presidente AIMPES, Mipel gioca l’asso della qualità: “
non vogliamo crescere in metri quadri ma nella qualità degli espositori che presentiamo, non c’è spazio per il mass ma solo per prodotti ben selezionati, in fondo Mipel nasce proprio per sostenere le nostre piccole e medie imprese”. È con questo stesso criterio che Mipel, con il patrocinio dalla
Camera Nazionale Buyer Moda, presenta al mondo 4 stilisti nell’area speciale
The Glamourous dando loro non solo l’opportunità di incontrare i top buyers ma anche di entrare in shop prestigiosi come Dell’Oglio Palermo 1980 che presenterà Majo, Luisa di Rimini che adotterà Corti Milano, Nugnes 1920 che esporrà Imemoi e Spinnaker che ospiterà in vetrina Arnoldo Battois.
In questa edizione l’arte entra in programma con “
Mipel incontra Warhol”: un contest speciale per rendere omaggio al genio della Pop Art a cui parteciperanno i brand espositori, i migliori 20 modelli verranno presentati il 18 settembre presso la Fondazione Stelline durante il vernissage per inaugurare la mostra
Andy Warhol da New York alle Stelline (aperta al pubblico dal 19 settembre al 29 ottobre) durante il quale verranno premiate le 3 migliori borse.
La mostra è un’occasione per rivedere l’ormai celebre serie di 20 ritratti che
Aurelio Amendola, grande fotografo dell’arte e degli artisti ha realizzato a New York nella leggendaria Factory in due sessioni (1977 e 1986), ma anche per ammirare un’opera appartenente all’ultimo ciclo di produzione di Warhol “The last supper”, un testamento artistico ispirato al cenacolo di Leonardo, che in linea d’aria non dista più di qualche decina di metri, e che proprio trent’anni fa fu esposto nello stesso chiostro dove verrà collocato per questa mostra.