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Hemp Embassy



di Andrea Vittoria Giovannini

Se passeggiando in zona Navigli, magari al 3 di Viale Tebaldi, vi imbattete in un negozio dai colori fluo e dall’aroma difficile da confondere non fatevi troppe domande se nel logo campeggia anche una foglia stilizzata a 7 punte, siete semplicemente davanti al primo shop in Italia dove acquistare prodotti alla canapa. Un assortimento che parte da creme, lucida labbra, bevande e ovviamente fiori ‘pronti all’uso’ arrivando anche alle riconoscibilissime piantine ben in mostra in box high-tech.
 
Si, è tutto legale. Ma andiamo per ordine: nel rispetto della legge sulla Canapa questi prodotti hanno un contenuto di THC rigorosamente nei limiti, il THC è la sostanza psicotropa che, se assunta, induce l’euforia e per questo fuori legge. Il secondo principio invece, quello legale chiamato CDB è di natura rilassante e agisce solo sui muscoli e non sulla psiche.
 
In questa piccola ma sostanziale differenza trova spazio l’idea imprenditoriale di quattro ragazzi milanesi che dopo anni di indagini hanno deciso di buttarsi ed essere i primi a proporre un progetto innovativo con una forte identità pensando addirittura al franchising. È proprio nel loro negozio ‘pilota’ che ho deciso di incontrare Alberto Valsecchi, uno dei co-fondatori che dopo aver lasciato il suo lavoro in marketing e comunicazione per i grandi della moda ha deciso di investire non solo la sua liquidazione in questo progetto, ma di metterci faccia, anima e cuore per diffondere un messaggio in cui crede molto.
 
Partiamo dall’inizio, dall’idea. Siamo quattro amici, ci conosciamo da sempre e condividiamo la cultura della canapa, l’idea vera è nata perché si avvertiva un cambiamento non solo in America dove l’uso ricreativo è legale, ma anche qui in Europa dove già molte parafarmacie vendono prodotti a base di canapa a scopo curativo, da un po’ si comincia a parlarne anche in Italia e abbiamo voluto essere i primi player per costruirci un nome e una reputazione quindi: why not?
 
Muoversi non deve essere stato facile. Siamo stati affiancati da ottimi consulenti perché la normativa è un po’ confusa ma i nostri tecnici ci hanno sostenuto e guidato bene e oggi possiamo addirittura proporre il franchising per cui abbiamo già moltissime richieste, ad ogni modo, per trovare i fornitori di piante, che rappresentano il nostro core business, siamo dovuti andare all’estero.
 
Mi racconti come è nato il nome? Il nome viene da Vienna dove c’è un museo, che si chiama proprio Hemp Embassy, pensato per divulgare la conoscenza sul mondo della canapa. In delle teche esagonali sono esposte tutte le piante appartenenti alle diverse genetiche con informazioni dettagliate sui fiori e le proprietà. È un luogo di divulgazione che comunica al mondo la storia di una pianta che l’uomo conosce e usa da millenni per infiniti scopi, non solo quello curativo se pensi che con la canapa si possono costruire materiali solidi e resistenti per fare scocche di automobili o addirittura mattoni traspiranti. Sapevi che il Patrioct Act è scritto su carta di canapa? C’è molto da sapere e da conoscere attorno a questo mondo, ecco perché ci piace essere gli ambasciatori della canapa.
 
Avete lavorato molto anche sul design dello store. Sempre dal museo abbiamo voluto riproporre l’esagono che è anche la forma della molecola di THC – indica il soffitto – Vedi, la luce al neon che abbiamo creato riproduce la molecola, abbiamo deciso di metterla lì per ricordarci che non possiamo toccarla. L’esagono è anche nel nostro logo, nelle box dove custodiamo le piantine e anche nel mobilio di marmo, di up1design, che abbiamo scelto per l’arredamento modulare adatto a spazi dai 20 mq in su.
 
Avete già raccolto interesse per il franchising? Abbiamo richieste dalla Sicilia al Trentino e li stiamo selezionando con molta attenzione partendo dall’approccio che hanno con noi. Chi abbraccia il progetto deve capire che vendiamo organismi viventi non t-shirt e cappellini, è un lavoro che segue una tabella rigida di cure e accorgimenti che le piante richiedono, non ci sono feste ne domeniche perché non vendiamo fiori recisi. Stiamo anche preparando una guida su come comunicare e far passare i messaggi più corretti: sbagliano l’uso delle parole si può incorre in istigazione alla coltivazione diventando passibile di denuncia. Noi ci tuteliamo al massimo e vogliamo essere sempre nella piena legalità.
 
Ad oggi chi sono i vostri cienti? Da quando abbiamo aperto il flusso è lento ma continuo, entra il professionista in giacca e cravatta o il ragazzo giovane. Ci siamo presentati con tre belle vetrine e un immagine accattivante per attrarre tutti con trasparenza e far capire che non siamo un clan di fattoni. Gran parte del lavoro è proprio parlare e far capire, a volte entrano anche ragazzi con i genitori che magari preferiscono comprare un prodotto certificato in laboratorio, e soprattutto legale, piuttosto che ignorare certe realtà e lasciare che il figlio vada in giro a cercare chissà cosa da chissà chi.
 
Che messaggio vorresti trasmettere a chi entra quì? Io sono pro auto-determinazione, quando le persone sono consapevoli di ciò a cui vanno incontro possono decidere più liberamente e per me è importante promuovere questo sapere andando oltre la retorica a cui ormai siamo abituati. Bisogna cominciare a parlare del gusto senza lo sballo e della sensazione di tranquillità che le persone ricercano soprattutto in questi periodi così stressanti. Il punto è che se ti rilassi con una bottiglia di vino al giorno nessuno ti dice nulla, ma se racconti apertamente di fumare canapa per rilassarti i risultati sono diversi. Eppure ci sono decine di studi che certificano la dannosità dell’alcol ma nessuno attendibile che abbia dimostrato la nocività della canapa. Il nostro paese è un po’ un fanalino di coda, ma anche la nostra attività serve per alzare l’asticella su questo argomento e smettere di demonizzare una pianta che ha mille proprietà benefiche.
 
Non vedo ne cartine ne accendini, sbaglio? Non è una svista, anzi. Noi suggeriamo un consumo salutare del prodotto spesso utilizzato solo attraverso la combustione che invece è nociva, noi la sconsigliamo a chiunque. Per questo abbiamo in negozio sia sigarette elettroniche di alta gamma che evitano questo processo oltre che i nebulizzatori per ambiente che rilasciano l’aroma così che il consumatore tragga solo benefici e nessun effetto collaterale. Inoltre vendiamo anche tisane per chi non tollera il fumo oppure il the e le birre sempre con un blando contenuto del principio a effetto rilassante, ma abbiamo anche creme che sono un eccellente soluzione per tutte le patologie della pelle e non hanno controindicazioni come il cortisone, vengono dalla canapa ma ti assicuro che non sballano!

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