A ragion veduta la parola d'ordine del momento è millennials. Anche i grandi brand del fashion world pensano a loro per collezioni a ritmo con i tempi, parlano a loro attraverso campagne social, condivisioni, tweet, linguaggi urbani e testimonial che sono celebrities ma di seconda generazione: i figli e figlie delle dive delle passerelle anni ’90. Ma chi e come sono i millennials? Sono i nativi degli anni ’80 e ’90. Confinano con la generazione Z di chi ha oggi tra i 7 e i 22 anni. Difficile descriverli del tutto ma di sicuro sono sotto i riflettori. Mille i tentativi di analisi di questo target e altrettante accezioni e sfumature dell’inflazionato termine ‘millenial’. Direi quale tratto comune: si ispirano a icone del passato che hanno lasciato un segno. Miti delle grandi band rock, pop o punk; dive del cinema come leggende che hanno cambiato la moda.
Come chi ha usato tagli e tessuti maschili abbinati a fili di perle e romantiche camelie innovando, stravolgendo e rivoluzionando il futuro. Ebbene non ci crederete ma proprio a Coco Chanel guarda in modo consapevole ed ancor più spesso inconsapevole questa new generation. Sono Rebel Chic, un po’ romantiche e un po’ rockettare per vocazione/necessità. Mixano con naturalezza biker jacket, borchie, paillettes e fiori pastello, sono sofisticate e attente al più piccolo dettaglio. Un frullato di generi ed epoche che traducono l’era dei post ad ogni ora e in ogni occasione (anche in quelle più improbabili e infelici). Davvero triste vedere 4 amiche al tradizionale rito dell’aperitivo tutte a chattare piuttosto che a conversare davvero. Eccessi di connessione e sguardo basso sempre allo smartphone ovunque e comunque: in metro, in treno, per strada, a tavola. Una speranza e una preghiera: alzate gli occhi e guardatevi, parlate e sorridete davvero non con un emoticon.
Questo il tip di Fashion files per il nuovo anno: smart e social detox time!